Motivazione: perchè è un problema da studiare?
I filoni di studio sul tema della motivazione sono da sempre molto floridi. Si presentano in diversi campi, dalla motivazione al lavoro nell’ambito della gestione del personale alla motivazione all’apprendimento in ambito pedagogico didattico.
Per motivazione si intende la spinta a fare qualcosa. Nella letteratura, ha avuto molto successo la prospettiva di Maslow (1954), secondo cui la motivazione deriva dalla volontà di soddisfare bisogni lungo una scala che va dai bisogni primari all’autorealizzazione. Vroom (1964) ha introdotto il tema delle aspettative legate alla motivazioni. Ma gli studi, le ricerche, i libri e gli articoli accademici sono infiniti.
C’è da chiedersi: perchè capire le condizioni della motivazione è così importante?
Insomma: normalmente troviamo la motivazione per compiere determinate azioni anche senza che qualcuno si preoccupi di creare le condizioni favorevoli per stimolarla.
Si potrebbe affermare che chi studia il tema della motivazione abbia fini eticamente discutibili: farci fare cose che naturalmente non faremmo, perchè sono contrarie ai nostri interessi.
Eppure tutta la letteratura in ambito organizzativo associa il tema della motivazione alla soddisfazione per il lavoro, alla felicità dei collaboratori. E allora: perchè le persone non svolgono spontaneamente quelle azioni che sono nel loro interesse e c’è bisogno di sviluppare strategie scientificamente provate per innescare e sostenere la loro motivazione?
Forse una possibile risposta sta nel tempo: a volte i benefici si mostrano nel medio e lungo periodo, mentre nel breve si tratta di svolgere attività che costano fatica, ma non producono benefici immediati. Allora, tutto ciò che sappiamo sulla motivazione può tornare utile ad aiutarci a tenere duro in questa prima fase in cui i sacrifici sono maggiori dei benefici. Studiare e fare i compiti possono essere attività faticose, soprattutto all’inizio, ma sono investimenti in grado di portare ottimi benefici in futuro. E tra i benefici c’è il piacere stesso della conoscenza, che necessita di qualche allenamento propedeutico.