Architettura civile: un’arte da riscoprire
Spesso rivedo questa conferenza per due motivi, uno più emotivo, l’altro più razionale. Quello emotivo deriva dal fatto che Kunstler riesce a trasmettere tutta la sua passione nel denunciare un problema tra i più attuali, non solo negli Stati Uniti: quello dell’imbruttimento dello spazio costruito a discapito della qualità del paesaggio.
Mi è piaciuto molto il riferimento ai soldati americani che combattono sui vari fronti all’estero. Il “volto” della Patria per la quale rischiano la vita dovrebbe essere all’altezza di meritare le loro sofferenze! Mi sembra una dimostrazione efficace del perché la cura del paesaggio dovrebbe essere una priorità per tutti e superare, per importanza, qualsiasi considerazione di tipo meramente finanziario. L’aspetto fisico del territorio in cui viviamo è la manifestazione dei principi e dei valori della comunità a cui apparteniamo e, quindi, della nostra identità: dice chi siamo, e per questo è tanto importante.
E così arrivo anche al motivo razionale. Una leadership politica solida non può sottovalutare gli effetti che le proprie scelte nell’ambito della pianificazione urbanistica, dell’edilizia privata e pubblica hanno su quella rappresentazione collettiva di noi stessi e della realtà che è la cultura locale. Piazze vissute da tanta gente che trova piacevole passarvi del tempo non sono solo infrastrutture architettonicamente riuscite, ma un racconto culturale che dice: “Vivere insieme, interagire tra noi è piacevole. E, con il contributo di tutti, possiamo fare grandi cose insieme”. Se questo è lo spirito diffuso in una comunità, non sarebbe forse più facile affrontare i problemi? Non sarebbe anche più appassionante “fare politica”?
Insomma, quell’arte che, secondo Kunstler, ci siamo dimenticati per strada, l’architettura civile, vale proprio la pena di essere riscoperta e di ritornare ad essere un pezzo importante del bagaglio di competenze non solo degli architetti e degli urbanisti, ma anche di chi ha o ambisce ad avere un ruolo politico all’interno della comunità.
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Per saperne di più su James Howard Kunstler: Wikipedia
Direttamente al suo sito internet: http://www.kunstler.com